Spedizioni gratuite per ordini superiori a € 49,00
Il tuo
account

Raffreddore da fieno: come distinguere la rinite allergica

Si parla di rinite allergica in riferimento a un malanno che si presenta, prevalentemente, nei mesi primaverili: si tratta del cosiddetto “raffreddore da fieno”, il quale interessa tantissime persone nel mondo. Da cosa dipende? L’organismo di chi ne è affetto entra in contatto con un allergene che scatena una risposta immunitaria molto forte, consistente in starnuti frequenti e copiosa produzione di muco.

Perché si manifesta in primavera?

Come detto, questo disturbo è tipicamente primaverile perché in questo periodo dell’anno c’è la circolazione di molti allergeni, quali acari, graminacee, pollini e polvere. La rinite allergica può definirsi intermittente, se dura meno di un mese, o persistente, se dura più di quattro settimane.

Se la rinite allergica intacca la qualità di vita del soggetto che ne è affetto, allora si parla di una forma moderata o severa.

I sintomi tipici di questa sindrome sono: lacrimazione eccessiva, starnuti frequenti, naso che cola, copiosa produzione di muco acquoso e trasparente, tosse. A seconda di quanto questi malesseri inficiano sulla vita di chi ne soffre, si parla di malattia moderata o severa. È per questo motivo che non bisogna ignorare i segnali che l’organismo ci dà, evitando, in tal modo, che si possano avere conseguenze più gravi (si pensi ad asma, otite, sinusite media, poliposi nasale).

Come guarire?

Quando si manifestano questi sintomi è necessario, allora, rivolgersi al proprio medico, il quale indagherà sull’origine del fenomeno e consiglierà la terapia farmacologica da seguire. Generalmente è sufficiente assumere antistaminici oralmente per tenere sotto controllo la rinite allergica. Nei casi più avanzati, si rende necessario utilizzare del cortisone. Si tenga presente che questi rimedi potrebbero indurre sonnolenza, per cui è bene seguire le indicazioni dello specialista.